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By Giusva 25 Agosto 2008 In Tel.Co., Un blog dove scrivere... qualcosa di me!

Riflessioni sulla telefonia di mezza estate

Non amo parlare su questo blog di ciò che scrivo su alcuni giornali ma, visto il rallentamento nelle pubblicazioni, un piccolo commento lo farei a livello personale. Estate calda sotto il profilo delle rimodulazioni per TIM e Vodafone, qualcosa come 10mln e più di clienti che si vedono “semplificare” la tariffa: la prima aumenta a casaccio di 3€cent/min alcune proposte storiche (e, badate, allo stato attuale delle cose non ha ancora finito, manca un altro round), la seconda accorpa decine di piani con la teoria della compensazione (teoria profondamente sbagliata perché si riferisce ad un target che non risparmia certamente grazie ad uno sconto sugli SMS, ma spreca di più per gli aumenti del comparto voce).

Seconda estate dunque, dopo quella dello scorso anno che ha contraddistinto l’opera rimodulativa di Wind e di 3 Italia nel settore. Infastidisce maggiormente il comportamento dei colossi storici della telefonia, TIM e Vodafone appunto, perché -soprattutto la prima- aveva fatto vessillo della tanto vituperata trasparenza e onestà verso il cliente. Peccato. Unico grande mezzo dell’utente è la portabilità: io -ammetto, visto il taglio personale di queste righe- l’ho fatta e continuerò a farla con tutti i numeri di cui sono titolare e che controllo. Forse non saranno lidi migliori, non cambieranno nulla, ma sicuramente darò un segnale forte nel mio piccolo.

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A prescindere da questo, rimango basito dal personale che opera ai livelli marketing delle aziende di telefonia. Sarò un ingegnere (e se mi decidessi di fare richiesta avrei anche il tesserino di giornalista), tuttavia c’è tanta ignoranza e inettitudine dietro tutte le compagnie. Non che io sia “l’esperto”, ma ho avuto molto contatto con gli utenti, soprattutto quelli che ti trovano perché vogliono lamentarsi di qualcosa (e ne hanno il diritto).

Di TIM e Vodafone neanche mi va di parlare, sono in un momento pessimo, che credo sia meglio affrontare con la dovuta tranquillità quando arriveranno i nuovi canvass (che dovrebbero dare il contentino verso ottobre).
Wind appare come l’eterna compagnia non cresciuta: le pubblicità on-air negli ultimi mesi spero puntino più sull’affermazione del marchio che alla vendita del prodotto, perché -lasciatemelo dire- hanno uno stile “cazzaro”, come volessero far proprio solo il target giovanile, lasciando gli altri come un indotto (scelta assai sbagliata, perché immagino abbiano ARPU spesso medio-bassi, anche se in primis andrebbe considerato che sono i primi a non sentire il peso del possesso di più SIM per ogni uso, quindi niente fidelizzazione).
3 Italia esce dalla batosta mediatica delle rimodulazioni del 2007 forse in modo peggiore di Wind (a livello percettivo), ha quindi puntato sulla presentazione di tariffe e offerte che le garantiscano un certo ARPU, ma che siano anche allettanti. Buona scelta. Il bilancio non ripaga questo sforzo, ma è ancora presto (e ci sono di mezzo molti mln di € spesi in infrastrutture): se son rose fioriranno. È però sbagliata -sempre a mio avviso- la politica di non volersi staccare dal concetto “Super” delle tariffe, ormai bruciato dalla rimodulazione della Super10, e ingannevole per la Super7 (che, pur essendo ottima, per la prima volta mette in evidenza il costo degli SMS e non delle chiamate, lasciando credere che si chiami a 7cent/min). Suvvia, un po’ d’inventiva: sembra esistano solo TUAx, SuperX, ZeroX.

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Chiudo con il WEB: altra grande lacuna è l’arretratezza che c’è nello studio dei siti WEB.

TIM lo ha recentemente rifatto e, bisogna dare un plauso, appare curato e studiato per sembrare ricco di contenuti (certamente più di quelli che ha effettivamente). L’indicizzazione c’è per sola grazia divina, visto che hanno un sistema del tutto illogico di definire i path (gli url per intenderci) e non sono pienamente compatibili con il telefono che hanno in prima pagina (iPhone).
Vodafone è allineata bene o male ovunque nel mondo, ma -anche qui- zoppica sulla gestione delle sessioni (un url non vale per più di tot tempo, rendendo impraticabile la possibilità di anche solo passare una pagina a qualcuno o, per me, di usarli in un articolo). Maniacale la cura della grafica.
Wind vive su troppi siti (libero, infostrada, wind, 155 online, ecc.) e già questo rende difficile la vita ad un utente. Inoltre, la gestione delle pagine è -a mio avviso- caotica, tentando di utilizzare animazioni prettamente web2.0 forse non troppo testate (parlo di Safari e dei menu laterali che magicamente si aprono e chiudono).
3 Italia ha recentemente pubblicato il nuovo sito (ne parlo con cognizione perché in questi giorni l’ho visitato molto). Apparentemente bello, perché curato, ma a mio avviso profondamente sbagliato: in buona sostanza il testo non esiste, sono tutte (e troppe) immagini. Esempio lampante: la sezione novità è del tutto ingestibile. L’utente medio innanzitutto non capisce che può scorrere lo slider da sinistra a destra, ma fosse pure in grado di capirlo, le probabilità che arrivi ad una offerta decadono ancora di più perché è cliccabile solo quell’invisibile “i” rispetto alla mastodontica immagine sovrastante. Non parliamo dell’area133 online: sembra uscita da un abbozzo senza CSS. Tolte le immagini della prima pagina (e vogliamo parlare del tasto accedi in FLASH? Usabilità sotto le scarpe.) la cura dedicata a quell’area è letteralmente nulla. Un modo come un altro per far sembrare il cliente “meno importante”: qualche scritta elencata e qualche link in blu. Fine.

Riassumendo: bocciate tutte, chi per struttura, chi per contenuti. Non dico che sia io il loro salvatore, ma basterebbe qualcuno che capisse poco più di zero per affermarsi in modo creativo e completo anche sul web (e i vari uffici marketing dovrebbero sapere che il successo necessita del web, così come accade per le campagne pubblicitarie).

NB: alla fine l’ho pubblicato, riveduto e corretto, qui.